STORIA
La chiesa di Santo Stefano sorge tra la Rocca dei Bentivoglio e la Torre dell’Orologio, all’interno delle cinta muraria nel comune di Bazzano, territorio che assunse un ruolo centrale nella difesa di tutta l’area occidentale della collina bolognese. Il primo documento che attesta l’esistenza di questa struttura è datato 798 ed evidenzia la funzione che assunse l’antica pieve nelle contese politiche avvenute tra Modena e Bologna per l’attestazione delle proprietà terriere appartenenti ai due comuni. Nel X secolo la chiesa faceva parte della giurisdizione vescovile modenese, mentre nel 1204 spettava a quella bolognese. Le alterne vicende giurisdizionali si conclusero definitivamente per volontà di Bonifacio IX con il passaggio nel 1398 ai bolognesi. Nel corso dei secoli l’edificio venne affiliato ad altre chiese, d’importanza maggiore: nel 1155 ad esempio Santo Stefano appartenne alla Pieve di Monteveglio, mentre tra il XIV e XV secolo fece parte delle proprietà della Chiesa di Sant’Andrea a Corneliano. Nel 1573 invece con l’aumento di densità della popolazione venne eretta a chiesa autonoma, assumendosi le dipendenze delle parrocchie di Crespellano, Pregatto, Oliveto, Montemaggiore e Montebudello. Tra il XVI e il XVII secolo, la Rocca dei Bentivoglio venne ristrutturata, e questa operazione di restauro coinvolse anche la chiesa, che assunse l’attuale orientamento, con abside verso ovest ed ingresso verso est. Seguirono poi ulteriori interventi di alterazione della struttura originaria: nel Settecento ad esempio venne ampliata costruendo la cappella del Santissimo Sacramento, da parte dell’architetto Francesco Tadolini, venne poi ulteriormente ingrandita nei primi decenni del Novecento con l’erezione della navata sinistra. L’ultimo intervento avvenne in relazione ai bombardamenti del 1944, momento in cui l’emergenza artistica determinò anche un recupero di quella che era la configurazione primaria della struttura, tant’è vero che l’attuale facciata, risalente al restauro del 1945, richiama in particolar modo gli stilemi romanici: così le semicolonne, i capitelli, e il rosone, rimandano al presunto aspetto originario.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
Grazie al ritrovamento all’interno della chiesa di uno dei più antichi reperti attualmente conservati, probabile frammento del portale in pietra d'impronta longobarda o carolingia, non sono da escludersi le origini bizantine della struttura. Nel periodo tra il XIII e il XIV secolo, la chiesa venne, infatti, influenzata dallo stile romanico, che lascia le sue tracce, grazie alla presenza di un frammento di capitello in arenaria, decorato con un rosone a sette petali e forme gigliate, conservato oggi presso il Museo Civico “Arsenio Crespellani” nella Rocca dei Bentivoglio. Ma anche l’edificio presentava in quel periodo una strutturazione pienamente riconducibile all’epoca romanica, era, in realtà, a navata unica, con abside rivolto verso est. La mappatura attuale della chiesa presenta una suddivisione a tre navate, con abside rivolto verso ovest e facciata lineare. All’interno della pieve sono riportate delle opere moderne di pregevole interesse artistico, come ad esempio il Santo Stefano, posto sull’altare, di Simone Canterini, e alcune tele di Gaetano Gandolfi.