STORIA
La chiesa dei SS. Simone e Giuda a Sanguinaro, nel comune di Noceto esisteva già alla fine dell’XI secolo. Alcuni documenti datati 1080 e 1095 sembrano ricollegarla alla donazione del prete Mangifredo che volle fornire assistenza religiosa ai viandanti e pellegrini che trovavano ospitalità nel vicino ospizio. Successivamente il complesso passò alle dipendenze del monastero benedettino di San Prospero a Reggio e nel 1168 venne ceduto all’Ordine Ospitaliero di San Giovanni che mantenne la proprietà fino al 1798.
Nel 1471 l’insediamento giovannita divenne commenda autonoma: un evento che sembra caratterizzarsi come post quem per datare la ristrutturazione quattrocentesca del plesso e la conseguente realizzazione della decorazione pittorica della zona absidale. Una lapide poi posta sopra il portale dell’edificio ricorda come fu il commendatore Alessandro Burzio, nel 1578, a far ristrutturare l’edificio collassato a causa del tempo, si provvide a ridipingere parte degli affreschi quattrocenteschi e anche ad accorciare di almeno due campate la chiesa superiore.
Nel 1864 la chiesa venne venduta a privati, all’inizio del Novecento si provvide ad effettuare un impegnativo restauro, mentre nel 1910 si costruì l’attuale canonica.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La fama della chiesa dei SS. Simone e Giuda è certamente legata alla bellezza della sua cripta. La struttura architettonica è seminterrata con copertura a vela e a crociera. Lo spazio cultuale è scandito da pilastri in laterizio, sia tondi che quadrati, mentre alle pareti si aprono piccole finestre a strombo che assicurano una affascinante illuminazione. D'impianto tripartito questa sembra testimoniare che nella costruzione originaria anche l'edificio superiore era articolato in tre navate terminate rispettivamente da tre absidi. Le sue caratteristiche murarie inseriscono la chiesa dei santi Simone e Giuda in un gruppo di edifici che si possono sostanzialmente datare al principio del periodo romanico nel territorio di Parma: una cultura artistica diffusasi nella seconda metà dell’XI secolo. È infatti verosimile che la prima struttura dell’edificio rispondesse alle richieste del prete Mangifredo fornendo due spazi sovrapposti che servivano alle esigenze della liturgia del clero e delle funzioni dedicate ai laici.
La chiesa in cui subentrarono i Gerosolimitani si presentava come una costruzione di una certa rilevanza, articolato su due livelli, le cui prime fasi vengono testimoniate nella zona absidale dagli archetti romanici sottogronda e dalla muratura mista in laterizio e ciottoli di fiume. Una seconda fase, databile al Quattrocento, è altresì caratterizzata dal paramento murario in laterizio costruito al di sopra della muratura romanica, concluso da una cornicetta sottogronda modanata. Questa fase è stata tradizionalmente datata, sulla base dell’analisi stilistica degli affreschi della calotta absidale, entro la metà del secolo XV.
LETTURE CONSIGLIATE
R. Barilla, Noceto e la sua chiesa, Noceto 1947.
Comune di Noceto, Castelfranco Veneto 2008.
R. Gualtiero, Noceto e le sue frazioni testimonianze del passato, Parma 1978.