STORIA
La Chiesa di Bordone prende il nome dall’omonimo borgo che la ospita, piccolo luogo di origini longobarde, che, a dispetto delle diverse ristrutturazioni effettuate, conserva ancora un nucleo medievale. La pieve sorge precisamente sull’antica strada Francigena, importante tragitto per i pellegrini, in quanto costituiva la principale rete di collegamento, in età romana, tra Parma e Lumi, mentre in età longobarda, rappresentava l’unica possibile via di comunicazione tra la Toscana e la pianura Padana. La Chiesa di Santa Maria Assunta, essendo disposta in uno dei punti cruciali di questo percorso, si trova, infatti, circa alla metà della salita appenninica, divenne tappa fondamentale dei pellegrini che viaggiavano verso Roma. L’esistenza della Pieve, viene citata in un documento ascrivibile al 1005, anche se recenti operazioni di recupero, hanno rivelato la presenza di fondamenta molto più antiche, alcuni resti risalirebbero ad un antico maniero che presidiava la strada, risalente al VII secolo. Data la sua conformazione attuale, la struttura si presenta oggi radicalmente modificata dai diversi rifacimenti realizzati nel corso del tempo: ad esempio tra il 1640 e il 1670 venne compiuta una profonda ristrutturazione sulla scorta delle direttive Tridentine.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La chiesa ascrivibile all’età romanica è strutturata a partire da un edificio precedente, risalente al IX secolo, con abside e pietra squadrata. Tuttavia, recenti ricerche storico artistiche hanno messo in luce la possibilità che anche la costruzione carolingia fosse stata innalzata su una chiesa bizantina (VI secolo), che si presuppone fosse a pianta centrale, con abside a est. La Pieve risulta oggi costituita da navata unica, chiusa da un’abside quadrata, e delle cappelle laterali, risalenti al XVI e XVII secolo. Nella terza cappella a destra si apre un portale in arenaria, che all’esterno presenta una lunetta in bassorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino e San Giovanni. All’interno della struttura sono conservate sculture d’incerta collocazione, ma di grande prestigio artistico, vi sono ad esempio due leoni stilofori, in origine posti alla base del portale, altre sculture come le lastre della Deposizione e della Glorificazione di Santa Margherita, e le statue di San Pietro e San Paolo. Gli interventi scultorei sono tutti databili entro il primo ventennio del XIII secolo e provengono dalla pieve di Fornovo, dove facevano parte di una piattaforma scorporata alla fine del XVI secolo. La cassa del pulpito era costituita da tre lastre raffiguranti, come già posto, la Deposizione, l'Incoronazione della Vergine e, presumibilmente, in quanto persa, l'Ultima Cena. Lo stile compositivo delle lastre rimanda inevitabilmente alla cultura antelamica. L’Incoronazione della Vergine presenta al centro la figura di Cristo, racchiuso da una mandorla ad otto lati, sorretta dalla simbologia degli evangelisti; Maria è presentata come una figura molto giovane mentre un angelo porge la corona a Cristo, e degli angeli escono da nuvole disposte verticalmente, sulla sinistra è disposta una figura femminile che ricorda Santa Margherita. Vi sono poi tante altre sculture erratiche, ad esempio: due colonne raffiguranti delle statue, forse derivate anche queste da un portale smembrato, ritraggono un vescovo con pastorale ed un altro personaggio inserito in una cuspide gotica.
LETTURE CONSIGLIATE
S. Stocchi “Italia-Romanica/l’Emilia-Romagna”, Jaca Book, Milano, 1984.