STORIA
Al centro dell’antica piazza medievale sorge la cattedrale di Fidenza, dedicata a San Donnino martire, una delle tante tappe che il pellegrino compiva lungo la via Francigena per giungere a Roma. Sono ancora dibattute dalla critica le diverse fasi costruttive della chiesa, probabilmente costruita sui resti di una pieve del V secolo. La struttura basilicale a tre navate sembra risalire all’XI secolo, quindi prima dell’intervento di Benedetto Antelami, che, affiancato dalla sua scuola, ideò la facciata, mentre l’abside e le cappelle laterali risalenti rispettivamente al XIII e al XVI secolo. Cinquecenteschi sono anche la cappella della Madonna della Ferrata e il campanile.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
Il duomo di Fidenza presenta una facciata a capanna chiusa da due torri gemelle. La parte inferiore della facciata incompiuta è aperta da tre portali con protiri elaborati. Opera della scultura antelamica è l’imponente ingresso centrale, caratterizzato da un protiro aggettante a due piani che poggia su colonne sostenute da leoni stilofori. All’interno del protiro il portale è decorato da un fascio di colonne con archivolto a ghiera multipla. Di Antelami sono le due statue dei profeti Davide ed Ezechiele, rispettivamente collocati nelle nicchie di destra e di sinistra, a loro volta sormontate da immagini di pellegrinaggio. Lungo la fascia che corre dalla semicolonna di destra a quella di sinistra sono narrate le storie di san Donnino , patrono di Fidenza e santo titolare del duomo. Lo scultore ha voluto raffigurare la vita e i primi miracoli del santo, suddividendoli in cinque episodi dotati di una notevole vivacità narrativa.
Nella prima formella san Donnino, conservatore della corona imperiale, viene presentato nell’atto di porre la corona sul capo dell’imperatore; mentre nella seconda è raffigurata la conversione del santo e la conseguente ira del sovrano che si stringe corrucciato la barba tra le dita. Nella terza scena viene rappresentato il martirio del santo e il suo primo miracolo: dopo essere stato decapitato all’ingresso di Fidenza, Donnino si rialza e deposita il proprio capo dove oggi sorge la cattedrale. Le ultime due formelle sono dedicate ai primi miracoli post mortem: il risanamento di un infermo al quale, durante la richiesta della grazia, viene rubato il cavallo, ritrovato poi dallo stesso santo; e il disastro del ponte crollato, al centro del quale una donna incinta ha salva la vita assieme a quella del bambino che porta in grembo.
Nella facciata compaiono anche delle formelle rappresentanti le storie della Vergine, la cui decorazione probabilmente in origine era collocata nella torre. Ai lati del portale maggiore due semicolonne con capitelli vegetali scandiscono lo spazio delle navi minori. Sull’abaco del capitello di sinistra si erge la statua di san Simone apostolo che reca in mano il cartiglio con su scritto: “Simon apostolus eundi Romam sanctus demostrans hanc viam” a indicare che la strada dei pellegrini romei passa per Borgo San Donnino, l’attuale Fidenza.
Ai lati delle semicolonne si trovano i portali minori caratterizzati da un protiro poco aggettante, realizzati probabilmente da maestranze lombarde. Il portale sinistro presenta in sommità un acroterio a forma di edicola, decorato all’interno da rilievi raffiguranti santi e cavalieri, mentre il timpano mostra una decorazione complessa che consta di tre scene, volte a esaltare l’importanza del duomo. Nella prima si vuole testimoniare la fedeltà ghibellina di Fidenza nelle lotte comunali, infatti viene rappresentato Carlo Magno e papa Adriano II che porgono i simboli episcopali all’arciprete di San Donnino, il tutto coronato dall’Agnus Dei. La sequenza termina a destra con il ritrovamento del cavallo dell’inferno a testimoniare l’importanza delle reliquie del santo patrono.
Sull’arco del protiro sono disposte eleganti formelle romboidali contenenti grifi, leoni, lepri e molti altri animali immaginari e fantastici. L’arco si poggia su mensole con protome taurina che a loro volta sono sostenute da telamoni, come le colonne anteriori. La lunetta inoltre è abbellita da una lastra raffigurante una Madonna della Misericordia.
L’ingresso di destra presenta la stessa forma, differenziandosi dal primo per l’inserimento di formelle scolpite nella parte interna dell’arco e per la sostituzione dei telamoni con una coppia di arieti. Sull’acroterio si trova la statua di un uomo con una gerla sulle spalle, tradizionalmente identificato con san Raimondo da Piacenza, mentre il timpano campeggia la figura benedicente dell’arciprete di San Donnino. Sull’arco del protiro è abbellito da rilievi raffiguranti animali all’interno di girali vegetali, probabile allegoria dei vizi umani, mentre nella volta si trovano due lastre antelamiche raffiguranti Ercole che uccide il leone Nemeo e un grifo che atterra un cervo. La lunetta in questo caso è ornata di una ghiera semicircolare a decoro vegetale con all’interno il rilievo di San Michele arcangelo che uccide il drago.
Anche le due torri presentano importanti elementi decorativi di cultura antelamica. Nella torre settentrionale sono visibili due lastre raffiguranti la Strage degli innocenti e la Cavalcata dei Magi; mentre in quella meridionale al di sopra di una cornice marcapiano Storie di pellegrinaggi.
La decorazione continua poi sulle pareti dell’abside, dove sono disposte, in maniera del tutto casuale alcune lastre provenienti probabilmente da un portale laterale smembrato dedicato al Ciclo dei mesi.
La cattedrale, dalla pianta a tre navate con pilastri a fascio, presenta una struttura slanciata, sovrastata da matronei e quadrifore. La nave centrale culmina nel presbiterio rialzato in prossimità della cripta. Notevoli le due sculture di scuola antelamica che raffigurano il Cristo Giudice e la caduta degli angeli ribelli, vicini al frammento di affresco raffigurante il Giudizio Universale e riconducibile alla fine del XII di scuola emiliana. La parte inferiore della chiesa risale al XII e, per buona parte degli studiosi, fu progettata da Lanfranco architetto della cattedrale di Modena; mentre le quattro cappelle laterale sono cinquecentesche.
La parte più antica della cattedrale è la cripta, caratterizzata da due file di cinque colonne decorate da capitelli romanici e gotici che suddividono l’aula in tre navate. Particolarmente interessante è il capitello abbellito dall’immagine di Daniele nella fossa dei leoni, mentre gli altri sono istoriati con protomi umane, figure tratte dal bestiario medievale e motivi vegetali. Sempre all’interno della cripta, in un antico sarcofago romano, erano conservate le spoglie del patrono della città, in seguito collocate in un reliquiario visibile oggi sotto all’altare.
La visita alla cattedrale di Faenza continua presso il Museo del Duomo dove sono collocati elementi che decoravano la chiesa antica.
LETTURE CONSIGLIATE
Tesori e segreti delle cattedrali romaniche di Modena e Parma, Parma 2007
Y. Kojima, Storia di una cattedrale: il duomo di San Donnino a Fidenza: il cantiere medievale, le trasformazioni, i restauri, Pisa 2006.
I.Cogato, Pellegrini alla chiesa di San Donnino: il duomo di Fidenza, Fidenza 1998
R. Tassi, Il duomo di Fidenza, Milano 1974