STORIA
Vicino al paesino medievale di Fiumalbo, in provincia di Modena, è situato l'oratorio di San Michele Arcangelo, la cui fondazione come chiesa romanica è testimoniata da alcuni documenti del XIII secolo. Intorno al Trecento, fu dedicata a San Michele, un santo molto venerato dai longobardi, com'è visibile nell'iscrizione sul lato nord dell'edificio. Nonostante la chiesa abbia successivamente subito una parziale distruzione, durante il Quattrocento fu avviata la realizzazione di alcuni significativi affreschi e del crocifisso ligneo policromo. Al Seicento invece risale la ristrutturazione dell'oratorio e il suo adeguamento liturgico al concilio di Trento realizzato da don Ottavio Lenzini, rettore della parrocchia di Fiumalbo, accanto alla decorazione con dipinti di santi e motivi floreali sui paramenti laterali. Dopo varie modiche e numerosi restauri ottocenteschi, nel 1931 fu avviata la costruzione del nuovo campanile a torre in sostituzione di quello a vela precedente. Poi, negli ultimi dieci anni, la chiesa di San Michele Arcangelo è stata sottoposta all'ennesimo restauro, fino all'adeguamento liturgico al Concilio Vaticano II.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La facciata della chiesa si presenta molto semplice, sobria e poco adorna, con l'ingresso dell'oratorio che appare preceduto da un portico a tre fornici, sorretto da alcune colonne. Lateralmente alla facciata si erge il campanile dell'oratorio novecentesco che termina con una guglia piramidale. L’interno della chiesa conserva ancora la sobrietà dello stile romanico e la sua copertura è sostenuta da capriate di legno. L'oratorio possiede una pianta rettangolare a navata unica la quale termina con un’abside semicircolare, di origine romanica che, con con le sue decorazioni della fine del XII secolo, rappresenta la parte più significativa dell'edificio. Infatti l'abside reca traccia dell'influenza dei maestri campionesi allora attivi nel cantiere del duomo di Modena. É inoltre contraddistinta da una cornice costituita da un semi-toro, lavorato a scacchiera e sorretto da tredici piccole mensole nel cui incavo sono scolpite per la maggior parte delle teste umane. Un intervento di restauro, da poco concluso, ha consentito di recuperare anche un cornicione dipinto che si trova lungo le pareti, decorato con motivi vegetali e santi rappresentati a metà busto. Inoltre se nella parte inferiore della navata sono visibili i conci di pietra arenaria naturale, nella parte superiore sul paramento due affreschi di pregevole valore artistico, probabilmente databili al 1400, raffigurano la "Madonna del cardo col Bambino" sulla sinistra e "San Michele Arcangelo" sulla destra dell'altare. A destra, in basso, si nota l’effigie del rettore della parrocchia, probabilmente anche committente dell’opera, don Ottavio Lenzini che tiene un libro fra le mani. In alto la Vergine Maria è dipinta con il Bambino seduta in mezzo alle nubi fra una corona di testine d’angeli. Infine sul lato sinistro della navata è visibile un'altra tela raffigurante la Madonna di Loreto in una ancona di legno e al centro dell'arco trionfale è situato il crocifisso ligneo policromo del secolo XV.
LETTURE CONSIGLIATE
A. Biondi, Fiumalbo, ipotesi per una storia, in I centri storici minori nell'evoluzione culturale dell'Appennino emiliano-romagnolo, Fiumalbo 1982
A. Magnavacca, Fiumalbo città d'arte, Modena 1991
R. Salvini, Il duomo di Modena e il romanico nel modenese, Modena 1966