STORIA
La fondazione della pieve matildica dedicata a San Giacomo, che è considerata come il monumento più antico del comune di Formigine, è strettamente legata alla storia della frazione di Colombaro. La chiesa romanica viene ricordata per la prima volta già in un documento del 1127 come dipendente dal monastero reggiano di Santa Maria di Marola. I monaci di Colombaro cercarono spesso di sottrarsi al monastero benedettino, facendo ricorso anche al coinvolgimento del papa. Nel 1252 l’abate di Marola in visita al monastero di Colombaro non fu ricevuto dal priore, tanto che fu necessario un nuovo intervento pontificio per convincere i monaci a sottomettersi. Il complesso religioso doveva comprendere, oltre alla chiesa e al convento, anche un ospedale e un ospizio per il ricovero dei pellegrini, in quanto questi ambienti sono citati nei documenti che risalgono al 1162. Durante il Quattrocento, la chiesa cominciò a ricoprire un ruolo di notevole influenza, divenendo una delle comunità religiose più importanti della diocesi di Modena. In questo periodo vengono realizzati anche degli affreschi, recentemente rinvenuti nel sottotetto dell’edificio adiacente alla pieve, che sono stati intesi come un tipico esempio del gusto rinascimentale padano. Quando invece nel Seicento la chiesa assunse la funzione di parrocchia, fu sottoposta alla consueta trasformazione in forme barocche, le quali vennero quasi del tutto cancellate in seguito alle recenti opere di restauro. Gli interventi novecenteschi cercarono infatti di restituire alla pieve il suo aspetto originariamente romanico. Inoltre intorno al 2011 è stato intrapreso un nuovo progetto che mira ad una riqualificazione della località di Colombaro, a partire proprio dall'area della pieve romanica. L'obiettivo di questo piano è quello di trasferire nella chiesa, che ha già un fondamentale valore culturale ed artistico, una nuova valenza aggregativa, valorizzando il suo pregio storico-architettonico attraverso la costruzione di nuova piazza che dovrebbe diventare il centro nevralgico della frazione.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La facciata di questa chiesa, costituita da una sola navata e affiancata dal campanile settecentesco, fu completamente rifatta in occasione di un restauro nel 1963. Questo intervento, terminato nel 1975, ha cercato di mettere in luce la sobrietà romanica della pieve. Fu inoltre aperta la bifora in facciata, ponendo sulla colonnina un capitello romanico dell’antico edificio. Autentiche risultano anche le monofore del fianco meridionale e lo zoccolo sui lati. Dell’antica struttura restano anche il paramento lapideo esterno in conci squadrati di arenaria e una piccola bifora visibile tra la chiesa e la canonica. All’interno, si possono ammirare ai lati del coro due copie tratte dalla pala della Madonna del Voto di Modena eseguita da Ludovico Lana e un’immagine settecentesca di San Giacomo Apostolo al centro. Infine il fastoso altare a intarsio marmoreo risale alla metà del Settecento.
LETTURE CONSIGLIATE
F. Bisi, Brevi notizie sulla chiesa del Colombaro nel cinquantennio 1793-1843, in La valle del Tiepido, Modena 1973.
G. Pistoni - F. Donati, La rinnovata pieve romanica di Colombaro, Modena 1976
R. Fiorini - F. Bertolani, Colombaro. Borgo tra storia, attualità e leggenda, Modena 2009