STORIA
L'attuale chiesa parrocchiale di Castellarano, dedicata a Santa Maria Assunta, si presenta in stile tardo barocco risalente al Seicento. Ma proprio durante quest'epoca fu ricostruita sulla struttura antichissima di una pieve già esistente. Infatti alcuni resti archeologici rivenuti sotto l'attuale chiesa testimoniano che questa primitiva pieve sia ascrivibile al IX secolo e sia stata poi ricostruita al tempo di Matilde di Canossa o sostituita da una seconda chiesa di stile romanico. Infatti dell'edificio primitivo è sopravvissuta parte dei muri antichi sotto il pavimento della chiesa attuale, oltre alle quattro colonne con capitelli scolpiti e due capitelli-mensole. Se questi reperti architettonici, sulla base dell'analisi delle loro caratteristiche, si possono far risalire al dominio dei Franchi nel nostro territorio, la copia del portale con lunetta, collocato all'interno della chiesa a lato dell’altare di San Pancrazio, è invece di epoca posteriore, forse del XII secolo. L'attuale chiesa è stata sottoposta anche ad un restauro molto significativo, iniziato nel 1899 e terminato il 1901, proprio quando vennero alla luce gli elementi romanici ricordati ed altri visibili in parte sul pavimento della cripta e in parte all'interno della chiesa. Un ulteriore intervento di ristrutturazione risale al 1912.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La chiesa odierna si differenzia notevolmente dall’antica Pieve, in quanto negli anni ha subito numerose modifiche. Presenta una struttura a croce latina, con quattro cappelle laterali nel braccio principale e due nel minore, oltre al transetto con cupola ovata e volte a botte e a crociera sui bracci. Nonostante sia un'opera del secolo XVII, sopravvivono ancora degli elementi della prima chiesa romanica, come la cripta e alcune basi dei pilastri polistili della chiesa che dimostrano come la primitiva costruzione fosse a tre navi con volte, presbiterio rialzato e cripta. Proprio la cripta è stata in parte ripristinata con quattro colonnine sormontate dai primitivi capitelli e pulvini della fine dei secoli XI-XII. In particolare questi capitelli possono essere confrontati, per vigorosità ed ingenuità di intaglio, con i capitelli visibili nell'atrio di Sant'Ambrogio a Milano, con quelli della chiesa di Santo Stefano a Bologna e della Pieve di Rubbiano. Per quanto riguarda invece le colonnine, la prima possiede una decorazione a intrecci viminei nel pulvino e foglie spinose stilizzate nel capitello, mentre l'altra ha nel pulvino animali con decorazione floreale e nel capitello aquile angolari con le ali che terminano in fronde ricongiunte al centro del capitello. Inoltre la terza ha foglie stilizzate nel pulvino, con tortiglioni nei capitelli che sorreggono trecce e festoni e la quarta ha una decorazione a foglie stilizzate nel pulvino e nel capitello. Infine l’abside è a semicerchio con due finestre laterali e con al centro una tela ad olio di un autore ignoto, fatto eseguire da Ercole Medici nel 1645. Vi è raffigurata la Beata Vergine Assunta in cielo, con in basso a sinistra gli apostoli attorno al sepolcro della Madonna rimasto vuoto, mentre a destra spicca un gruppo di case con una chiesa e il rispettivo campanile che forse ritrae il borgo superiore della stessa Castellarano.
LETTURE CONSIGLIATE
O. Silipandri, Avanzi di architettura romanica in Castellarano, estratto dagli studi in onore di N. Campani n.1, 1921. Guida dell'Appennino Reggiano.
M. Piccinini, Guida di Reggio nell'Emilia, Reggio Emilia 1931
M. Schenetti, Castellarano - da rifugio di aborigeni a centro industriale, 1976