S. PIETRO IN TRENTO (RA)
STORIA
Tra il corso del Montone e del Ronco si trova la pieve di S. Pietro in Trento. Il nome deriva dalla posizione in cui sorge la chiesa: al miglio numero trenta (secondo i criteri della centuriazione romana) del decumano che percorre la parte nord del Forlivese.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
L’edificio, la cui muratura presenta materiale di rimpiego, è dedicato ai Santi Pietro e Paolo e si caratterizza come un sistema basilicale a tre navate. La facciata ha una larga bifora sopra l’arcata della porta e una sporgenza mensiliforme che si può riscontrare anche in altre chiese del ravennate come S. Pietro in Sylvis (RA).
Vi sono quattro lesene che preannunciano la ripartizione interna delle navate. La fiancata è movimentata da un’archeggiatura pensile con monofore sotto archetti tripli. L’interno, semplice e raccolto, presenta dieci pilastri birostrati, soffitto ligneo a capriate e abside circolare all’interno e poligonale all’esterno.
Il presbiterio sopraelevato, con altare marmoreo a cippo, nasconde una cripta a oratorio, che in ambito locale ricorda la cripta della basilica di S. Francesco (RA) e ancora di più quella della già menzionata pieve di S. Pietro in Sylvis. Anche il materiale della cripta risulta essere di rimpiego.
L’edificio è stato interessato da vari restauri ( in particolare nel 1912- 1913 e nel 1923- 1927) che gli hanno restituito la sua forma originaria (tra il XVIII e XIX secolo, infatti, in seguito a delle modifiche, aveva assunto forme baroccheggianti). Per effetto di tali interventi il pavimento è stato riportato al suo antico livello.
Durante l’ultimo conflitto mondiale il campanile venne distrutto insieme agli affreschi della cella inferiore, risalenti al XV secolo e falsamente attribuiti a Melozzo da Forlì.
La datazione dell’edificio è incerta, anche se si propende per collocarlo agli inizi del IX secolo. La sua cripta è invece considerata posteriore ed è datata intorno al 1000 – 1026.
Unico elemento certo è che i più antichi documenti della pieve risalgono al 978.