STORIA
In prossimità delle mura orientali all'interno del borgo fortificato di Vigoleno, frazione di Vernasca, si trova la pieve di San Giorgio, un monumento romanico ben conservato e di primario interesse anche per il prezioso contesto medievale nel quale è inserito. Infatti l'intero borgo, di forma elissoidale, è racchiuso da imponenti mura merlate e si distingue per l'eleganza delle sue forme e per l'integrità dell'impianto castrense. La chiesa di San Giorgio, che può essere considerata come uno degli esempi di architettura romanica sacra più importanti del piacentino, fu edificata intorno al XII secolo. In un primo momento faceva semplicemente parte della chiesa di Castell'Arquato, per poi essere riconosciuta nel 1346 come pieve del tutto autonoma. In seguito, a partire dal Seicento, fu sottoposta a numerosi interventi rinascimentali e barocchi di rimaneggiamento, contraddistinti dall'aggiunta del pronao, della cappella esterna e della copertura a volte delle navate. Ma queste integrazioni furono eliminate con il progetto di ristrutturazione della metà del Novecento, che ha avuto il merito di restituire all'edificio le sue linee prevalentemente romaniche e di mettere in luce il suo aspetto originale, austero e imponente. Inoltre la muratura originale è rigorosamente in pietra e appare costituita da conci ben squadrati, dove non è facile distinguere le integrazioni dalle sostituzioni eseguite dai restauratori.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La facciata mostra un profilo a due salienti ed è tutta giocata sulla pluralità dei piani, rivelando una certa maturità costruttiva. Infatti le ali si trovano su una superficie arretrata rispetto al campo centrale e il portale è contenuto in una superficie avanzata di un gradino rispetto al fondo. In particolare, questo portale d'ingresso, di ottima fattura, è scolpito con colonnine dai capitelli fogliati ed è sormontato da una lunetta, incorniciata da una quadruplice ghiera. La lunetta contiene un rilievo dove è raffigurato San Giorgio che a cavallo uccide il drago, assistito da un angelo, opera di chiara scuola antelamica risalente probabilmente al Duecento. Poi, proseguendo per una stradina che scende lungo il fianco destro della chiesa, da dove si innalza in fondo il campanile, giriamo intorno al gruppo delle tre absidi che appaiono particolarmente imponenti per l'alto basamento su cui sono impostate. L'abside centrale è notevolmente più alta di quelle laterali incomplete ed è sormontata da un'elegante galleria di archetti e da una fascia sottogronda. Passando alla struttura interna della pieve, che ha un impianto basilicale a tre navate con copertura a capriate, essa appare molto sobria, austera e suggestiva in quanto integra in molte delle sue forme originarie. All'interno troviamo quattro coppie di maestosi pilastri in pietra coronati da capitelli scolpiti di epoca romanica dove risaltano prevalentemente motivi vegetali o figure differenti come sirene, uomini e draghi in lotta tra loro. Infine sono presenti anche alcuni resti di affreschi tardo-gotici sulle pareti, su qualche pilastro (come ad esempio l'affresco di San Benedetto visibile sulla terza colonna di sinistra e ascrivile al 1427) e nella conca absidale dove è ripreso il tema della lunetta all'ingresso con San Giorgio che uccide il drago, dipinto a vivaci colori e attribuito ad un ignoto maestro locale del XV secolo.
LETTURE COSIGLIATE
P. Berzola, A. Siboni, Guida all'architettura romanica nel Piacentino, Piacenza 1966.
E. Carrà, Vigoleno borgo medievale, Piacenza 1975.
S. Stocchi, San Giorgio a Vigoleno, in Italia Romanica. L’Emilia-Romagna, Milano 1984.