STORIA
Nella località isolata in vetta ad un monte boscoso che domina l'abitato di Galeata sorge l'Abbazia di Sant'Ellero, che fu fondata, con l'impiego di materiali provenienti dalla decaduta Mevaniola, nel V secolo da Ellero. Questo santo eremita, dopo nove anni di esistenza eremitica, diede vita ad un'attiva comunità monastica proprio presso Galeata. L'abbazia divenne presto un centro spirituale di primaria importanza e crebbe di influenza e di potere, tanto da ottenere il controllo su circa quaranta parrocchie, estese in un territorio compreso tra Romagna e Toscana. Ma dopo essere entrata in costante conflitto con la chiesa ravennate che ne pretendeva il controllo, un terribile terremoto del 1279 determinò la distruzione fin dalle fondamenta del suo monastero. Infatti oggi, proprio a causa delle periodiche scosse sismiche che hanno colpito l'Alta Valle del Bidente nel corso dei secoli, dell'antico complesso monastico rimane solo la chiesa abbaziale. L'abbazia, in seguito a queste vicissitudini, fu più volte sottoposta a diversi interventi di ristrutturazione ascrivibili per lo più al Seicento. Ma nonostante appaia come il risultato di un sovrapporsi di varie fasi costruttive e di numerosi restauri, la struttura odierna sembra aver conservato gran parte delle sue forme originariamente romaniche.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La chiesa è caratterizzata da una facciata tipicamente romanica (XI-XII secolo), in grossi blocchi di arenaria. É inoltre dominata da un nobile portale romanico che, restaurato di recente e strombato verso l'interno, rappresenta l'elemento più affascinante dell'intera struttura esterna. Il portale è inoltre costituito da un fascio multiplo di colonnine, che sono provviste di capitelli scolpiti e, nella parte superiore, da un grande rosone. Su questi capitelli, ai monaci sul lato sinistro che simboleggiano la preghiera si contrappongono le sirene sul lato destro che personificano la seduzione. I fianchi dell’edificio sono scanditi da una serie di lesene sempre in blocchi di arenaria che nobilita il resto della muratura. L'interno è caratterizzato da un'unica navata, il cui spazio longitudinale è ampliato da cappelle laterali, dove sono collocati alcuni elementi decorativi e scultorei dell'antica struttura. L'abside, profonda e rettilinea, è preceduta da un presbiterio sopraelevato cui si accede per due scale laterali. Infatti, sebbene l'interno abbia subito notevoli trasformazioni tra il XVII e il XVIII secolo, conserva la tipica struttura medievale con il presbiterio sopraelevato e la sottostante cripta, dove è posto il sarcofago di Sant'Ellero, un'opera bizantina di raffinata scultura. Si suppone che la cripta sia il primitivo sacello del santo, il luogo da cui poi si sviluppò la costruzione dell'intera abbazia. Gli altri elementi scultorei e resti architettonici si trovano all'interno o sono murati in facciata. Infine quasi del tutto originale è l'intero presbiterio: l'arco absidale, a sesto leggermente ribassato, si regge su capitelli a mensola decorati da motivi piuttosto arcaici a palmette, pervenuti danneggiati dall'opera di rifacimento barocca, volta a ricoprire le colonne e la muratura con stucchi policromi.
LETTURE CONSIGLIATE
E. Leoncini, L'abbazia di Sant'Ellero nel XIV centenario della morte del suo fondatore, 15 maggio 1958, Città di Castello 1958.
E. Leoncini, con prefazione di Piero Bargellini, L'abbazia di Sant'Ellero, Castrocaro Terme 1981.
S. Stocchi, Provincia di Forlì. L’Emilia-Romagna, Milano 1984.